26 novembre 2005

la lista del digiuno

si uniscono alla nostra lotta:

Marco Ricagno, cantante lirico
Paolo Ricagno, regista

6 Comments:

At 26/11/05 14:38, Anonymous Anonimo said...

cara fidel, il blog è tres chic, ma io sono a favore dell'inserzioni di foto...il colore è fondamentale. metti una bella foto di quel che vuoi tu, purché abbia inerenza con noi...

 
At 27/11/05 10:59, Anonymous Anonimo said...

avere o essere, questo è il dilemma...

 
At 27/11/05 12:59, Anonymous Anonimo said...

avere o essere riferito a che? al blog? o foto o scritti? o ad altro? traduci per noi comuni mortali andrea!

 
At 27/11/05 16:25, Blogger CICCILLO said...

care colleghe, come già vi scrissi in un commento alle origini di questo blog appoggio la vostra battaglia e sono solidale con voi.
quello che però mi stupisce è non sentire mai nelle vostre parole (anche in quelle molto belle di questo "comizio") nessun accenno alla realtà dei lavoratori precari dello spettacolo.
io credo che la vostra battaglia avrebbe più senso se riuscisse ad andare oltre alla semplice richiesta dell'abbandono dei tagli perché così, vista dall'esterno, può sembrare meramente difensiva e corporativa.
dovreste, visto che, come mi avete già risposto, avete più forza contrattuale e siete meno ricattabili, appoggiare la sacrosanta richiesta di maggiori tutele per i lavoratori precari, per esempio indicando e sostenendo il modello francese.
modello che trovo possa essere di riferimento anche per quello che attiene alla questione dei finanziamenti statali per la cultura.
anche perché in questo modo ricevereste il sostegno di tutti gli altri lavoratori, che sono la STRAGRANDE MAGGIORANZA, che lavorano a tempo determinato e in altri settori che non siano la lirica.
attualmente vi è una grossa distanza tra voi e tutta questa fascia di artisti e lavoratori alcuni dei quali vedono addirittura di buon occhio che finalmente si tocchi il carozzone mangia-soldi della lirica e vagli a spiegare che questi soldi non vanno certo nelle tasche delle masse artistiche...
dunque quello che vorrei sentirvi dire è: sì al FUS ma per tutti i generi musicali e tutte le forme di "spectacle vivant" (come dicono in Francia e come, anche lì con una certa difficoltà, continuano a fare) ma anche sostegno ai lavoratori precari e abolizione (o perlomeno sostanziosa modifica) delle legge 30 e istituzione di uno speciale sussidio di disoccupazione per gli "intermittenti" dello spettacolo (come appunto avviene in Francia).
su questo Torino è già una realtà molto avanzata ma dovete rendervi conto che siete la punta dell'iceberg.
altrove c'è ancora il nulla, contratti fatti apposta con meno di 30 giorni per spendere meno, indennità di disoccupazione che vengono negate a seconda dell'umore dell'impiegato inps che se ne occupa etc.
per non parlare del meccanismo aberrante e triturante delle audizioni che o non servono a nulla o ti costringono ad essere continuamente sotto esame e a dimostrare le tue qualità lavorative nello spazio di 3 minuti di un'aria d'opera, ma questo è un altro discorso...

 
At 27/11/05 17:52, Anonymous Anonimo said...

caro bruno, un paio di settimane abbiamo partecipato ad una serata dei musicisti 'precari', indetta dal sindacato di antonino salerno e in quella circostanza ci siamo pubblicamente pronunciate per la tutela di TUTTI i musicisti, insistendo sul problema della distanza tra teatri lirici e gruppi o formazioni non 'sponsorizzate' dallo stato. Proprio venerdì sera ho casualmente ascoltato un gruppo di ottoni e percussioni che si chiamano 'banda cadabra'. Sono bravissimi e pensavo proprio come sia possibile che musicisti così non siano tutelati, che la loro grande professionalità sia relegata alla dimensione di hobby. Ho preso il loro numero di telefono e ho pensato di coinvolgerli in qualche modo. Ma cosa posso fare io? Io personalmente vorrei sentirli suonare al Teatro Regio, ma io non conto nulla, non sono nemmeno una sindacalista...ho pensato che sarebbe stato bello sfilare al corteo del 25 con loro, appassionati e versatili musicisti che della mia solidarietà non se ne fanno nulla. Non dimentichiamo coloro che hanno gli stessi nostri diritti, pur non facendo parte del sistema delle fondazioni. Può sembrarti che stiamo parlando solo del problema del fus, ma in realtà siamo solo paralizzate in un meccanismo che dà poco o quasi niente spazio alle nostre istanze. Se hai consgigli o proposte scrivici. scrivici comunque che ci fa piacere. Ciao

 
At 27/11/05 17:54, Anonymous Anonimo said...

scusate se ogni tanto sono sgrammaticata ma è perché non sono nata in Italia e poi mi accorgo degli errori dopo...

 

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