30 novembre 2005

intervento agli Stati Generali della Cultura - Roma 29/11/05

Caterina Borruso in rappresentanza delle coriste del Teatro Regio di Torino in sciopero della fame.

I lavoratori dello spettacolo di tutt'Italia si stanno mobilitando! A partire da C. Fantoni, corista del maggio fiorentino, che per primo ha dato voce alla preoccupazione che serpeggiava nel settore, annunciando lo sciopero della fame come forma estrema di protesta contro i tagli al FUS, si è messa in moto una vera e propria valanga che è andata sempre piu crescendo.
I paventati tagli hanno infatti innescato una scintilla che ha finalmente sollevato le teste dagli spartiti per affermare il nostro diritto all'esistenza, ma anche e soprattutto per difendere il diritto dell'intera cittadinanza alla cultura.
Tramite lo sciopero della fame contro ogni tipo di attacco ai danni del teatro e dei suoi lavoratori, abbiamo ottenuto vastissima visibilità mediatica ed il consenso e l'appoggio di rilevanti personalità quali il Presidente Ciampi, l'on. Bertinotti, il Ministro Buttiglione, il Procuratore Caselli, il Cardinal Poletto, Corrado Augias, Maurizio Costanzo, e molte altre.
Contemporaneamente in molte città abbiamo intrapreso iniziative finalizzate alla sensibilizzazione ed al coinvolgimento del pubblico: spettacoli congiunti gratuiti, giornate di musica no stop, volantinaggio informativo e visite al teatro per colmare il distacco emotivo tra platea e palcoscenico.
In questo modo abbiamo chiesto solidarietà tramite raccolta di firme. Il numero complessivo che si sta raggiungendo dimostra che il pubblico appoggia e sempre appoggerà i lavoratori nelle lotte e proteste contro chi vede loro come una causa di sperpero e ne vuole abbassare il livello occupazionale ed artistico.
Anche gli incredibili ed interminabili applausi ricevuti in occasione del Requiem eseguito simultaneamente agli altri teatri dimostravano che non siamo soli, e che la cosiddetta musica colta non è un prodotto solo di nicchia come si vuol far credere.
Qualità non è sinonimo di elitarismo.
Noi crediamo che non si possano applicare ad un teatro le leggi di mercato che regolano una qualsiasi azienda, il prodotto di un teatro è l'arte e ciò significherebbe svilirne il prodotto. Si parla spesso della produttività dei teatri. La produzione artistica però non può essere quantificata con le ore di lavoro, ma con il risultato ottenuto. Il livello qualitativo dell'esecuzione è il nostro prodotto e la qualità di un organico artistico può essere data unicamente dall'affiatamento. Siamo inoltre concordi nell'intento di lottare contro una ulteriore precarizzazione del nostro lavoro, larghissima parte del quale è già troppo rappresentata da contratti professionali ed a termine. Se vengono a mancare certi presupposti, la produzione diventa subito scadente, quindi perdente.
Un teatro non è un mero contenitore di spettacoli ma una fonte di risorse che, se ben valorizzata, può anche servire da volano per il rilancio dell'economia del paese.
Si tratta di volerlo.
Citando Federico Garcia Lorca:
Un popolo che non sostiene il suo teatro o è morto o è moribondo.

Documento sottoscritto in seguito anche dalle RSU del Teatro Stabile di Torino, del Teatro S. Carlo di Napoli, del Teatro La Fenice di Venezia e del Teatro Goldoni di Venezia.

3 Comments:

At 1/12/05 15:52, Blogger CICCILLO said...

carissime, concordo pienamente e apprezzo l'inserimento della questione "lavoro precario".
ringrazio anche pierina per la risposta in un commento precedente e aggiungo che sì, anche "banda cadabra" e tutti gli altri, jazzisti, orchestre di liscio, gruppi di musica antica e chi più ne ha più ne metta, hanno diritto alle stesse tutele dei dipendenti di Enti Lirici o altro.
avevo già apprezzato il vostro intervento al "tour dei diritti" e grazie a voi ho scoperto questa iniziativa e questo sindacato in formazione che m sembra assai interessante.
speriamo che tutta questa fase porti ad un dialogo fra le diverse categorie di lavoratori della musica e dello spettacolo e al raggiungimento di obiettivi comuni nel rispetto delle reciproche professionalità, caratteristiche e differenze.
a presto

 
At 1/12/05 18:23, Anonymous Anonimo said...

Come potremmo avere il documento in una versione firmabile da sottoporre agli RSU del Teatro Comunale di Bologna ( in cronico letargo)?
Manuela Rasori
e-mail risarisa@tele2.it

 
At 1/12/05 21:10, Anonymous Anonimo said...

molti politici, compreso bertinotti, ci hanno consigliato di raccogliere li maggior numero di firme possibili. noi ne avremo raccolte circa 4000 fino ad ora, svolantinando fuori dal teatro prima e dopo le recite. potete fare dei quaderni per la raccolta di firme da far girare un po' in giro presso le vostre conoscenze, parenti e amici. dovete mettere il motivo della raccolta firme all'inizio del quaderno (il nostro è 'raccolta firme in solidarietà agli artisti impegnati nello sciopero della fame contro i tagli al fus). o se preferite potete scaricare quello di caterina che ha letto a roma; in linea di massima la motivazione delle firme è meglio se un po' generica perchè incontra di più. oltre la data e la firma ci vanno gli estremi di un documento e il luogo di rilascio dello stesso. quando avremo un po' di firme le uniamo ( se non è una leggenda metropolitana a venezia e a genova ne hanno raccolte almeno 10.000)e possiamo ottenere un incontro con prodi. potrebbe essere utile. ciao e buon lavoro!!!

 

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