solidarietà ai manifestanti no-tav
si può essere favorevoli o contrari all'alta velocità, si possono sposare in pieno le tesi dei no-tav o quelle del governo, si può assumere una posizione intermedia appoggiando le "grandi opere" ma auspicando una revisione dei costi, dei tempi e dell'impatto ambientale del progetto; si può sventolare il bandierone no-tav durante un concerto o incazzarsi con chi lo fa; da questo momento, però, non è più solo di questo che si tratta.
in valsusa come a suo tempo a genova, si tratta di non tollerare per nessuna ragione uno stato di polizia.
per questo oggi noi della Terra dei Cachi esprimiamo solidarietà ai manifestanti della Valsusa: non più per il contenuto della protesta in sé, che pure a livello personale trova d'accordo molte di noi, ma per l'inaccettabile barbarie perpetrata questa notte dal regime.
non si tratta più di tav o no-tav. si tratta di libertà di pensiero da difendere a tutti i costi, nonostante ormai da secoli si sia capito che il pueblo, anche quando è unido, è destinato ad essere stuprato e massacrato.
in valsusa come a suo tempo a genova, si tratta di non tollerare per nessuna ragione uno stato di polizia.
per questo oggi noi della Terra dei Cachi esprimiamo solidarietà ai manifestanti della Valsusa: non più per il contenuto della protesta in sé, che pure a livello personale trova d'accordo molte di noi, ma per l'inaccettabile barbarie perpetrata questa notte dal regime.
non si tratta più di tav o no-tav. si tratta di libertà di pensiero da difendere a tutti i costi, nonostante ormai da secoli si sia capito che il pueblo, anche quando è unido, è destinato ad essere stuprato e massacrato.
3 Comments:
Però...jamas serà vencido!
L’Assemblea Congressuale di Base della CGIL del Teatro alla Scala esprime sdegno e preoccupazione per le cariche poliziesche effettuate contro manifestanti inermi in Val di Susa e per la militarazzizione dell’intero territorio.
Condivide le motivazioni della lotta degli abitanti in opposizione al progetto TAV per difendere la Valle e l’ambiente circostante dall’accertato pericolo di contaminazione da sostanze altamente tossiche come amianto e uranio derivante dai lavori di scavo di un tunnell sotterraneo.
Una perversa concezione della modernità è alla base delle politiche pubbliche delle grandi opere nel nostro paese che antepongono gli iteressi dei soliti potentati affaristico-industriali al bene comune.
Dal ponte sullo stretto al progetto Alta velocità, dalle nuove autostrade agli interventi urbani per i grandi eventi sportivi si rischia di trascinare l’Italia in un pericoloso e malinteso processo di modernizzazione che procurerebbe danni enormi al già devastato territorio e a cui a poco o a niente servirebbero le già flebili teorie sullo sviluppo sostenibile.
E’ prioritario invertire la rotta delle politiche industriali, dell’ambiente e delle infrastrutture ripartendo da un diverso modo di concepire lo sviluppo che passa attraverso la tutela e la salvaguardia del territorio come motore fondamentale per la crescita economica e produttiva del Paese.
Approvato all’unanimità.
Milano, 6dic.2005
L’Assemblea Congressuale di Base della CGIL del Teatro alla Scala esprime sdegno e preoccupazione per le cariche poliziesche effettuate contro manifestanti inermi in Val di Susa e per la militarazzizione dell’intero territorio.
Condivide le motivazioni della lotta degli abitanti in opposizione al progetto TAV per difendere la Valle e l’ambiente circostante dall’accertato pericolo di contaminazione da sostanze altamente tossiche come amianto e uranio derivante dai lavori di scavo di un tunnell sotterraneo.
Una perversa concezione della modernità è alla base delle politiche pubbliche delle grandi opere nel nostro paese che antepongono gli iteressi dei soliti potentati affaristico-industriali al bene comune.
Dal ponte sullo stretto al progetto Alta velocità, dalle nuove autostrade agli interventi urbani per i grandi eventi sportivi si rischia di trascinare l’Italia in un pericoloso e malinteso processo di modernizzazione che procurerebbe danni enormi al già devastato territorio e a cui a poco o a niente servirebbero le già flebili teorie sullo sviluppo sostenibile.
E’ prioritario invertire la rotta delle politiche industriali, dell’ambiente e delle infrastrutture ripartendo da un diverso modo di concepire lo sviluppo che passa attraverso la tutela e la salvaguardia del territorio come motore fondamentale per la crescita economica e produttiva del Paese.
Approvato all’unanimità.
Milano, 6dic.2005
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