28 dicembre 2005

solidarietà

la mia personale solidarietà va in questo momento ai milanesi (e non) che lottano per salvare il Bosco di Gioia.
io conosco poco milano, e il bosco di gioia credo di non averlo mai visto; ma un bosco in mezzo a una città è una cosa così preziosa che dovrebbe essere difesa da chiunque, strenuamente, anche senza averlo mai visto. questo bosco qui, poi, io lo salverei anche solo per il nome: Bosco di Gioia. non sentite come suona bene? non sentite la sua bellezza in questo nome, anche se come me non l'avete mai visto?
i difensori del Bosco di Gioia hanno organizzato una raccolta firme e un digiuno di solidarietà. partecipate, milanesi e non.

questo lo dico io, manon lescaut, ma sono certa che le mie amiche sbrecche si uniranno a me. buon anno a tutti ed un augurio di civiltà.

27 dicembre 2005

vedi, avere il petrolio?



ANSA.it - A Dubai un teatro d'opera e 2 musei

Home Cultura Notizia » le news di oggi

A Dubai un teatro d'opera e 2 musei
[foto] Paese Emirati vuol accrescere sua dimensione culturale (ANSA) - DUBAI, 27 DIC Dubai costruira' un teatro dell'opera e due musei per diventare un importante centro culturale e turistico. 'Vogliamo per il nostro Stato una dimensione culturale, parallelamente al suo aspetto economico e commerciale', ha detto il principe ereditario, sheikh Mohammad Ben Rashid al Maktum, dopo aver dato il via libera alla realizzazione dei tre progetti. Il complesso e' opera dell'architetto Zaha Hadid, irachena che ha vinto il prestigioso premio Pritzker.


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22 dicembre 2005

il camper

ma dimenticavo una cosa importantissima! non abbiamo più il presidio, sigh :((((
un paio di settimane fa abbiamo dovuto restituire il camper ai legittimi proprietari, che ne avevano bisogno, e non siamo ancora riuscite a trovare una sostituzione. perciò approfitto di questo post per:
- ringraziare ancora una volta dal profondo del cuore i ragazzi che ci hanno prestato il camper sulla fiducia (nel senso che manco ci conoscevano, essendo amici di amici di amici);
- lanciare un appello a voi, o quattro (milioni di) lettori. se conoscete qualcuno dalle parti di torino che possegga un camper o una roulotte, e che sia disposto a prestarla per qualche tempo alla Causa, scriveteci a laterradeicachi@gmail.com. noi i camper li teniamo benissimo, li sorvegliamo giorno e notte e li restituiamo puliti che brillano. giuro.

aggiornamento

le mie colleghe Infoiate, dette anche Jervoline, dette anche Sbrecche, giustamente mi rimproverano per la mia lunga latitanza da queste pagine elettriche. portate pazienza, o milioni di lettori, ma è stato un periodo intenso e a tratti difficile.
cominciamo dunque con gli aggiornamenti:

- del testo definitivo della Finanziaria ormai tutti sanno, ma a beneficio dei pochi che invece non sanno riporto la parte che ci riguarda:
614. Per gli anni 2006 e 2007 alle fondazioni lirico sinfoniche e` fatto divieto di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato. Fino al medesimo termine il personale a tempo determinato non puo` superare il 20 per cento dell’organico funzionale approvato.
e poi la tabella C, che indica le seguenti erogazioni del FUS: nel 2006 € 377.201, nel 2007 € 294.000 e idem nel 2008; il che significherebbe, se non sto cannando i conti, per il 2006 un taglio del 19% circa rispetto al 2005, e per i due anni successivi ulteriori 6 milioni di taglio oltre al già annunciato 40% (!!!).
- lo sciopero della fame qui da noi non si è certo arrestato. noi Sbrecche ci stiamo prendendo una pausa (abbiamo fatto chi una settimana, chi 10 giorni di digiuno oltre al primissimo turno di 3 giorni); ma al momento sta andando avanti l'iniziativa del digiuno a staffetta dei sostenitori esterni, cui oggi si è aggiunta, graditissima new entry, il soprano Micaela Carosi ora a Torino per la Manon. e non finisce certo qui (è una minaccia!).

- a forza di stare con la testa nell'Infoiamento, ieri Caterina si è presentata al lavoro con una scarpa nera e una marron. è tutto vero.

- abbiamo presenziato (leggi: ci siamo imbucate) alla cerimonia di costituzione della Fondazione Museo Egizio nella speranza di riuscire di nuovo ad avvicinare Buttiglione, magari per sollecitare di persona le sue dimissioni, ma stavolta ci è andata buca. ah, e jaki elkann non ha voluto firmare contro i tagli alla Cultura.

- prosegue inarrestabile, indomita e imperterrita la raccolta firme, accompagnata ogni volta che si può dal volantinaggio (essendo molto fantasiose cambiamo volantino ogni volta, alla ricerca del Volantino Perfetto).

10 dicembre 2005

il documento contro l'emendamendo c.d. "carlucci"

coordinandoci con i dipendenti delle altre fondazioni, abbiamo infine redatto il seguente documento:

Dal Movimento Spontaneo di Lavoratori delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche Italiane

Alla cortese attenzione di:

On. G. Tremonti

On. R. Buttiglione

On. G. Carlucci

On. P. Casini

Ai capigruppo:

On. I. Larussa, On. L. Violante, On. E. Vito, On. A. Gibelli, On. P. Castagnetti, On. M. Boato, On. S. Brugger, On. S. Cusumano, On. U. Intini, On. P. Martinelli, On. C. Moroni, On. A. Pecoraro Scanio, On. C. Sgobio, On. F. Giordano, On. L. Volontè

Al Presidente del Senato Sen. M. Pera

Ai capigruppo:

Sen. R. Schifani, Sen. G. Angius, Sen. D. Nania, Sen. W. Bordon, Sen. F. D'Onofrio, Sen. C. Marini, Sen. E. Pirovano, Sen. H. Ausserhofer, Sen. S. Boco

VII Commissione Cultura della Camera

VII Commissione Cultura del Senato

E per conoscenza al Presidente della Repubblica C. A. Ciampi

Oggetto: la riduzione del F.U.S. e l'Emendamento Carlucci

In ogni Fondazione Lirico Sinfonica italiana, movimenti di lavoratori hanno intrapreso spontaneamente numerose e diversificate iniziative volte alla sensibilizzazione dei cittadini circa il problema della riduzione del F.U.S., e le problematiche legate al futuro dello spettacolo e dei suoi lavoratori.

Tramite scioperi della fame, spettacoli gratuiti, volantinaggi informativi, manifestazioni di protesta, apparizioni televisive e radiofoniche, sono state raccolte raccolte 41.207 firme in due mesi, per ottenere la vostra attenzione sulla necessità di ripristinare totalmente e rivalutare il F.U.S., secondo le tabelle ISTAT.

Mai come negli ultimi anni le fondazioni lirico-sinfoniche hanno vissuto un periodo di grande rinascita. L'offerta di spettacoli non riesce a coprire l'entusiastica domanda del pubblico, i cartelloni italiani hanno accolto opere tradizionali quanto desuete, competendo e primeggiando con i più prestigiosi teatri internazionali, contribuendo in tal modo all'immagine di un paese la cui economia ha un grosso potenziale nel settore del turismo e dello spettacolo.

In contrasto con questo clima di rinascita si presenta il problema dei disavanzi di bilancio, la cui responsabilità parrebbe essere individuata unicamente nel costo dei dipendenti. In tal senso si muove non solo l'incombente minaccia della progressiva diminuzione delle sovvenzioni statali necessarie alla vita dei teatri, ma anche la proposta di un emendamento che porta come prima firmataria l'On. Carlucci. Questo emendamento permetterebbe la sostituzione dei contratti integrativi vigenti con il Contratto Nazionale a partire dal 2006, bloccherebbe indiscriminatamente tutte le assunzioni per il prossimo biennio ed innalzerebbe la percentuale di precarietà degli organici dal 15 al 20 %.

Tale emendamento elude la possibilità di un confronto con le sigle sindacali, crea una pericolosa ingerenza nel naturale negoziato tra le parti sociali, non contempla le istanze di un cospicuo numero di persone e solleva reazioni di malcontento non solo tra le migliaia di lavoratori del settore, ma anche in moltissimi cittadini.

L'emendamento presentato dall'Onorevole Carlucci non propone infatti di stabilire un tetto massimo per i cachet degli artisti: ricordiamo infatti che in Italia il costo di una compagnia di canto più il direttore d'orchestra equivale mediamente alla paga mensile di un'intera massa artistica. Non pone freni ad un sistema di agenzie artistiche che detta legge giocando sulla concorrenza al rialzo tra i vari teatri e bloccando le possibili alternative. Non fa cenno alla possibilità di attingere ad altre risorse, come ad esempio gli innumerevoli impianti scenografici di insigni artisti internazionali, sovente depositati nei magazzini e inutilizzati, e ancor più sovente distrutti dall'incuria, mentre si noleggiano o si creano sempre nuove costosissime scenografie. Non si prefigge di far ammortizzare i costi degli allestimenti tramite la coproduzione obbligatoria ed il riciclo, non cerca di individuare e

tappare le mille piccole o grandi falle di sprechi. Non pone alcun controllo sull'operato di chi gestisce i bilanci: manager che hanno presentato bilanci con decine di milioni di perdite tuttora continuano altrove la propria attività, procurando altre perdite e continuando a percepire compensi da top manager che un'azienda pagherebbe solo in cambio di risultati finanziariamente brillanti. Non si propone di far maggiore chiarezza sugli incarichi, sulle costose consulenze che alzano sensibilmente la media delle retribuzioni che poi vengono riportate negli articoli di cronaca come stipendi dei dipendenti. Non chiede trasparenza sugli esagerati privilegi concessi, sui servizi e sugli appalti esterni. Non propone regole volte ad una migliore gestione dei fondi, come per esempio l'importanza di requisiti specialistici nel curriculum di un candidato alla sovrintendenza. Non si prefigge di rendere più agevole il compito dei sovrintendenti tramite una serie di reali e consistenti defiscalizzazioni per aziende e banche sponsorizzatrici. Anche all'interno dei contratti integrativi, non individua differenze di merito, e laddove vi siano comprovate manchevolezze non individua mai una corresponsabilità delle Direzioni, pur sempre co-firmatarie di tali contratti.

L'emendamento Carlucci semplicemente penalizza i lavoratori, impoverendoli e precarizzandoli sempre di più, e non colmando per questo il disavanzo.

Noi lavoratori stiamo continuando a raccogliere firme, ma ci stiamo attivando rapidamente anche in altre iniziative: stiamo stilando un elenco che dimostri quanti impianti scenografici in Italia siano stati sprecati o rischino di esserlo, stiamo redigendo un quaderno di proposte che individui le piccole o grandi voci di risparmio. Continueremo in tale impresa affinché la tanto agognata "riforma" del settore avvenga sotto il segno di una maggiore produttività, razionalità, ottimizzazione, funzionalità, qualità, minore dispersività, ma non di un impoverimento artistico, qualitativo ed economico dei dipendenti e non a spese dell'occupazione già esistente e di quella futura!

Chiediamo con fermezza che i politici, democraticamente eletti da noi cittadini, riflettano sull'importanza di tenere in conto le nostre esigenze e tengano a mente che il nostro movimento è nato spontaneamente, al di là delle sigle sindacali, che pur avallano e incoraggiano le nostre iniziative: questo a significare il crescente malcontento di una fetta larghissima ed eterogenea di lavoratori.

Siamo fermamente convinti che vi sia la possibilità di restituire dignità ad una delle istituzioni più rappresentative e storiche del nostro Paese, ricordando che la qualità del prodotto artistico dipende dagli esecutori, dalla loro condizione personale ma anche dal loro affiatamento.

Chi non si assumerà tale responsabilità si renderà colpevole dell'inesorabile declino di tali istituzioni, e di conseguenza del declino culturale dell'Italia.

In fede

Il movimento spontaneo dei lavoratori delle Fondazioni Liriche di Torino, Milano, Venezia, Genova, Verona, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Cagliari, Napoli, Palermo

11 dicembre 2005

06 dicembre 2005

solidarietà ai manifestanti no-tav


si può essere favorevoli o contrari all'alta velocità, si possono sposare in pieno le tesi dei no-tav o quelle del governo, si può assumere una posizione intermedia appoggiando le "grandi opere" ma auspicando una revisione dei costi, dei tempi e dell'impatto ambientale del progetto; si può sventolare il bandierone no-tav durante un concerto o incazzarsi con chi lo fa; da questo momento, però, non è più solo di questo che si tratta.

in valsusa come a suo tempo a genova, si tratta di non tollerare per nessuna ragione uno stato di polizia.

per questo oggi noi della Terra dei Cachi esprimiamo solidarietà ai manifestanti della Valsusa: non più per il contenuto della protesta in sé, che pure a livello personale trova d'accordo molte di noi, ma per l'inaccettabile barbarie perpetrata questa notte dal regime.
non si tratta più di tav o no-tav. si tratta di libertà di pensiero da difendere a tutti i costi, nonostante ormai da secoli si sia capito che il pueblo, anche quando è unido, è destinato ad essere stuprato e massacrato.


05 dicembre 2005

documenti dal Massimo di Palermo


R.S.U.
Fondazione TEATRO MASSIMO
Palermo

AMMUTOLITI DAL TAGLIO AL F.U.S.


Dopo aver appreso dello scellerato progetto del governo di effettuare lennesimo e letale taglio agli stanziamenti destinati alla produzione culturale del Paese, i dipendenti del Teatro Massimo di Palermo restano AMMUTOLITI!!

Come accade ai colleghi di tutte le strutture attive nel settore...

La proposta di legge FINANZIARIA, in discussione al Parlamento, infatti, prevede una riduzione di circa 160 milioni di Euro, sul già esiguo finanziamento di Cinema, Lirica, Sinfonica, Prosa e altre attività culturali decentrate, con le immaginabili conseguenze.
Tale stanziamento, tecnicamente denominato F.U.S(fondo unico dello spettacolo), ha subito, sin dalla sua costituzione, una serie continua di restringimenti, assorbiti quasi esclusivamente dagli incolpevoli operatori.

Stavolta abbiamo la preoccupante sensazione che alcuna miracolosa elemosina giungerà a riparare il grossolano errore di ritenere la spesa per la cultura musicale e teatrale un fastidioso ed improduttivo esborso, secondo una perversa logica di persecuzione di aridi profitti...

La cultura, si sa, non produce quei profitti che qualche geniale (!!) amministratore si aspetterebbe; per riciclarli in squallide e tempistiche operazioni di demagogia politica...

La cultura che noi produciamo, troppo spesso viene degradata al rango di mero intrattenimento.
Pur non essendo tangibile, impegna risorse relativamente modeste (circa lo 0.50 % del PIL), ma segna il livello ed il grado di civiltà del Paese, immunizzandolo da contaminazioni selvagge e barbariche:

In che nazione vivremo se e quando verremo privati di un patrimonio ed una identità secolari?

E pensare che una simile delittuosa operazione, corrisponde circa, ad un risibile 0.8 % dellintera manovra FINANZIARIA!!

In un momento così grave e preoccupante, occorre il contributo di tutti, per scongiurare linevitabile smantellamento dellintero apparato produttivo di Cinema, Teatro e Prosa; e per evitare che il Paese sprofondi nella più bieca arretratezza culturale e civile.

Il nostro augurio è che ognuno possa identificarsi con quanto affermato dal Presidente Ciampi:

...venga riattribuito alla Cultura linsostituibile ruolo dellidentità storica, artistica e sociale di una nazione, elemento primario ed insostituibile di progresso, naturale misuratore del grado di civiltà di un popolo, alla quale tutti i cittadini debbono, per diritto naturale, accedere...





-Lattuale Governo dal 2001 ad oggi, ha sempre più diminuito i fondi destinati al Fondo Unico per lo spettacolo. Questanno la prima proposta è stata di abbattere i contributi del 40%., circa 60 milioni di Euro Dopo le proteste, oggi questo taglio previstoè arrivato ad 80 milioni. Ci chiediamo perchè il Ministro Buttiglione non si sia ancora dimesso visto che aveva dichiarato che non avrebbe mai accettato alcun taglio del fus.

-Il Sovrintendente del Teatro italiano più rappresentativo nel mondo, ha dato alcune cifre per fare comprendere come viene considerata la cultura nel nostro paese. Per esempio nel 2004 la Scala appunto ha avuto contributi pubblici per 44 milioni di euro (il 48,4% del suo bilancio), l'Opera di Parigi 94 (60,9%), la Staatsoper di Vienna 51,5 (57%), la Bayerische Staatsoper di Monaco 48,5 (64%). Se questi sono i numeri per La Scala, pensate cosa succede in tutti i teatri.

-Il taglio di questanno avviene contemporaneamente al finanziamento con capitali privati e soprattutto pubblici per la creazione di Parma Capitale della musica e della nuova stagione del Teatro Regio di Parma che con la sua nuova gestione riceve un enorme contributo immediato per lo svolgimento della prossima stagione lirico-sinfonica, mentre nelle altre città le Fondazioni teatrali ricevono tagli che per alcune significano una possibile programmazione per non oltre 6 mesi di attività. Questa è la chiaradimostrazione che non esiste nella volontà dei Governanti un disegno omogeneo per una politica Culturale, e che questo sistema genera colpevolmente figli e figliastri.

-La politica di contenimento delle spese deve essere organica ed omogenea, ma non può drasticamente intaccare le fonti di sviluppo civile e sociale che sono la Cultura, la Formazione Intellettuale, il Patrimonio delle conoscenze, di cui lItalia è andata orgogliosa per secoli, e che oggi questa proposta di finanziaria vuole svalutare rischiando di relegare il nostro Bel Paese agli ultimi posti nelle classifiche Europee e mondiali.

-Non è né accettabile né auspicabile una Nazione che indottrina il suo popolo alla ricerca di un posto di presentatore o di valletta in qualche discutibile show televisivo invece di accrescerne il livello culturale. Un popolo ignorante si sa, è più addomesticabile, e non solo dalle organizzazioni malavitose, ma anche dai Governi, che però in questo caso non possono chiamarsi Democratici solo perché vengono eletti da quello stesso popolo.

-Ci troviamo in un Teatro che è stato costruito nel secolo scorso e vanta una tradizione di Spettacoli, Artisti, Direttori, Registi enorme che non si po cancellare. Ma quella di stasera non è soltanto una rivendicazione dei lavoratori in difesa del loro posto di lavoro. Questa è solo la evidente conseguenza di una volontà di degradazione, uccidendo la CULTURA, e non il principale motivo. E per questa ragione risulta incomprensibile la diversità di comportamento da parte di chi gestisce il Teatro o la Cosa pubblica, nei confronti di questa manifestazione. Per esempio forse non tutti sanno che in questo momento anche le altre Fondazione sparse in tutta Italia stanno eseguendo simbolicamente la Messa di Requiem, chi in forma integrale chi in forma ridotta, con la partecipazione di solisti accorsi da ogni parte, per sottolineare la possibile MORTE DELLA CULTURA, ed in molti teatri lappoggio anche politico è totale. Per esempio ci sono Sovrintendenti che leggono i comuniati sindacali, Sindaci che forniscono permessi speciali per il parcheggio ed altri che hanno allestito Megaschermi per fare conoscere anche al di fuori quello che si vuole manifestare. E quindi evidente che anche i nostri governanti locali assenti devono comprendere che la MORTE del Teatro Massimo, o dellorchestra Sinfonica Siciliana, significa la possibile MORTE dei Conservatori, delle Accademie Pubbliche e Private, che a catena ci riporta allorigine del problema: LIMBARBARIMENTO DELLA COMUNITA.

-Le risorse economiche consentono ai Teatri Italiani di effettuare una programmazione seria, duratura e sicura. Ed il taglio di queste non può non interessare in primo luogo proprio chi amministra queste risorse, che una volta ridotte in modo così drastico, non consentono lo svolgimento dei programmi previsti. Tutti noi restiamo sorpresi del fatto che al fianco dei Lavoratori e degli Artisti che questa sera si trovano su questo palcoscenico, non ci sia proprio chi è responsabile dellutilizzo di questa gestione e della progettazione artistica di questo Teatro. Questa non è una manifestazione di protesta che contrappone i Lavoratori alla sua Dirigenza, bensì la dimostrazione di sdegno, di indignazione, di rabbia del mondo della CULTURA contro la insensibilità di un Governo verso un tema così importante per lo sviluppo delle nostre generazioni future.

03 dicembre 2005

il teatro aperto

sono felice di annunciare che anche l'iniziativa di oggi - una serie di visite guidate gratis, con possibilità di assistere a parte delle prove, descritta in un altro post - ha avuto un successo al di là delle aspettative: le ultime notizie mi parlavano di più 560 persone che hanno potuto (e voluto, soprattutto, a riprova del fatto che il teatro INTERESSA) accedere ai locali del regio con la conduzione delle nostre splendide guide, cui va un grande applauso e ringraziamento dato che oggi hanno lavorato gratis, e da alcuni volontari di vari settori. sottolineo che l'iniziativa è stata ideata, curata e pubblicizzata da alcuni colleghi/e del settore amministrativo.

01 dicembre 2005

brevi del giorno

ieri sera abbiamo partecipato ad un talk-show in diretta su GRP, televisione locale del piemonte.

(finalmente) un masculo si sta occupando del camper, ed è il nostro tecnico delle luci Sillio. prima di lui c'è stato il baritono Paolo. siamo fiere di loro: piccoli uomini crescono.

è stato spedito un numero incredibile di appelli agli europarlamentari (tutti quelli che indicano un indirizzo email sul sito del parlamento europeo), redatto in francese, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese. già da tempo era stato spedito lo stesso testo agli eurodeputati italiani. finora i portoghesi si stanno distinguendo per interessamento e disponibilità.


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