24 febbraio 2006

20 febbraio: altre foto

altre foto del 20 febbraio, qui:


22 febbraio 2006

ancora foto


(clicca sull'immagine per andare all'album completo)

21 febbraio 2006

resoconto di ieri (scritto da chiara e infiorettato da caterina)

Ieri si è svolta a Torino una manifestazione nazionale dei lavoratori dello spettacolo. Lo sapevate???????????????????

Sono arrivati in circa cinquecento da ogni parte d'Italia. I colleghi di Cagliari, forse i più numerosi ma senz'altro tra i più tempestivi (non me ne vogliano gli altri), sono stati tra i primi ad arrivare e sono stati accolti calorosamente dalle infoiate, rappresentanti della città ospitante, che hanno offerto a tutti gli intervenuti un piccolo rinfresco, alla facciazza di chi è scettico sullo sciopero della fame, e distribuito cappellini musicali stile muratore.

Arrivati con largo anticipo i cagliaritani se ne sono poi andati a gironzolare per il centro della città olimpica in attesa che la manifestazione avesse inizio, ma non prima di aver firmato la petizione per Vergnano a favore della sopravvivenza del camper!!!

Verso le due, invitati dalle infoiate, sono arrivati anche i Precari su Marte, o TORINO SAMBA BAND, con i loro tamburi e le loro maschere colorate.
TROOOPPO FORTI!!!!!!!

Le delegazioni dei vari teatri si sono allora riversate nell'Atrio delle Carrozze, hanno dispiegato i loro striscioni e hanno iniziato a ballare al ritmo di rumorosa samba, scandendo slogan come "LA CULTURA FA PAURA". Hanno anche intonato due volte, una troppo bassa e l'altra troppo alta (possibile che non ci fosse uno con l'orecchio dissoluto???) il "Va' pensiero", durante l'esecuzione del quale alcuni colleghi, necrofori improvvisati, hanno trasportato la bara della cultura per un simbolico funerale. Il corteo si è allora mosso dietro la bara sotto i portici blindati di piazza Castello, ma è stato fermato dopo pochi metri e costretto a ritornare indietro: Come Volevasi Dimostrare (qualcuno... al coordinamento di Firenze assicurava un corteo dalla stazione o ricordo male...?).
Intanto continuavano ad arrivare colleghi da Bologna e da Milano che andavano ad infoltire il gruppo di manifestanti già arrivati anche da Napoli, Palermo, Genova. Il telegiornale regionale era presente con una telecamera e ha successivamente mandato in onda un servizio sulla manifestazione. Molto telegenici Gloria di Napoli, Lorella di Roma, Sciarra e un veneziano di cui non conosco il nome... C'erano anche alcuni giornalisti che hanno poi redatto degli articoli apparsi sui rispettivi giornali. Locali e non...
In attesa del gruppo di Roma si sono poi improvvisati indecorosi trenini umani ed improbabili danze tribali...
Crediamo fortemente che la manifestazione torinese, oscurata da una contemporanea manifestazione a Milano alla quale sono intervenuti personaggi politici di maggior rilievo, senza l'allestimento colorato e rumoroso non avrebbe avuto, probabilmente, neanche l'onore di un trafiletto!!!!!
ma vabbè, chi si loda si imbroda ...
Dopo la kermesse nell'atrio delle carrozze i manifestanti sono entrati in teatro, dove era previsto l'"attivo unitario", e dove si è svolto un dibattitone sul tema della drammatica situazione. I politici ed un pallidissimo e meno "soave" del solito Vergnano erano seduti in prima fila. Gli interventi, dopo una doverosa introduzione sindacale (zzzzzzzzzzzzzz, rrrrrrronnnnf) del SEGRETARIO NAZIONALE (meglio scriverlo per esteso...) CgiL, sono stati tutti più o meno interessanti, più o meno uguali a quelli di Firenze, ma i picchi massimi di attenzione e di goduria sono stati Cimmino di Milano, la grande Pieralli di Roma (amiamo questa donna!!) e quel gran figo di Gianvito Ribba di Napoli che non si è prodotto, come promesso, in alcuno spogliarello... Non a caso codesti soggetti sono membri onorevoli della nostra mailing list-forum o movimento che dir si voglia..!!!! (oops mi sto imbrodando ancora......)
Durante questi interventi il volto di Vergnano ha cominciato a prendere sfumature verde acqua per poi volgere, mentre parlava la Pieralli, ad un deciso punto di verde-ramarro da far invidia a Calderoli.
I lavori si sono è conclusi con gli interventi dei politici presenti, tutti esponenti del centro sinistra, che hanno fatto promesse... sottolineando l'atteggiamento di particolare attenzione rivolto al problema nel programma elettorale dell'Unione... insomma non hanno detto niente di rilevante... se non Titti de Simone che ha chiarito che la distribuzione del FUS tutta a favore della lirica non va tanto bene...!!!!
!!!!!!!
GASP
Un merito particolare è stato riconosciuto dal naz FIALS ai movimenti spontanei che hanno più volte attirato l'attenzione di stampa e televisione.... (ehm...)
La petizione per il camper nel frattempo raggiungeva le 150 firme e le tasche di Vergnano.
Allorchè, a lavori chiusi e colleghi partiti, il sovrintendente si accorgeva del contenuto della busta che teneva in tasca, scattava incontenibile la sua rabbia, e dopo breve... scambio di opinioni... con le infoiate, asseriva che solo un ordine del sindaco poteva tenere ancora il camper in postazione.
Stamane gli RSU del teatro sono in delegazione da Chiamparino per ottenere tale permesso...
Rendiamo grazie agli rsu!!!

su "La Stampa" di oggi

nelle pagine nazionali dedicate alla cultura troviamo
1) un articolo dedicato alla manifestazione di ieri a torino:

2) un articolo del mitico Cappelletto, dal titolo "Ma in fondo è una guerra tra poveri":

3) ed un articolo riguardante l'incontro di milano, che è presente anche sul sito web del quotidiano, dal quale copio e incollo:

Cultura 21 febbraio 2006
UNA GRANDE MANIFESTAZIONE A MILANO E UN’ASSEMBLEA A TORINO. COSÌ IL MONDO DELLO SPETTACOLO DICE NO AI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO
Tagli
Va in scena la protesta
di Chiara Beria di Argentine

Un'immagine della manifestazione dei lavoratori dello spettacolo a Torino

MILANO. Dal microfono, Luigi Corbani stoppa i fischi e boati che hanno accolto nella sala dell'Auditorium Verdi il ministro dei Beni Culturali, Rocco Buttiglione e, ancora più, l'intervento del coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi, avvertendo: «Non facciamoci del male! Non siamo un'assemblea di sciamannati né, come qualcuno pensa, un settore in preda ai bolscevichi. La cultura è prima di tutto pluralismo, abbiamo invitato esponenti dei due poli: chi è venuto merita rispetto, altri, parlo di Ignazio La Russa, non hanno accettato il confronto». Poi, l'ex leader migliorista (è uscito dal Pci nel 1992) che, nella sua seconda vita, ha creato l'orchestra sinfonica Verdi (più di 200 mila spettatori l'anno) si rivolge ai politici sul palco. «Trovo francamente umiliante», attacca Corbani, «che, mentre si riducono al lumicino i fondi per le nostre associazioni, il presidente del Senato spenda 335 mila euro per un solo concerto. Noi della Verdi, per esempio, con 350 mila euro facciamo 238 concerti l'anno.

Ed è umiliante non tanto per chi quei soldi li dà ma per chi li riceve, personaggi che spesso ci fanno lezioni su come usare i fondi pubblici ed evitare gli sprechi!».

Applausi in sala; sorrisi imbarazzati dei rappresentanti della Cdl (oltre a Buttiglione e Bondi, l'onorevole Bruno Tabacci). E così, al convegno dal provocatorio titolo «Un futuro senza musica», organizzato ieri a Milano da 200 associazioni musicali di tutt'Italia per protestare contro i tagli al Fus (Fondo unico per lo spettacolo), ridotto quest'anno del 30%, ovvero a 375 milioni di euro (per il 2007-2008 il governo ha previsto un ulteriore taglio del 21,66%) si è materializzato il fantasma di Riccardo Muti, il maestro che il 18 dicembre è stato chiamato dal presidente Marcello Pera a dirigere a palazzo Madama l'orchestra giovanile Luigi Cherubini. A chi tanto a chi poco: se questa denuncia è fondata, presto, c'è da scommetterci, assisteremo ad altre polemiche. «Questi tagli non sono da Paese civile. Capisco perché Urbani se n'è andato, capisco meno come faccia Buttiglione a restare ministro», ha attaccato il leader della Margherita, Francesco Rutelli. «Viviamo nel panico», con quest'angosciante frase inizia il documento - tra denunce e proposte, in tutto 9 pagine - presentato ai politici dagli organizzatori del convegno.

Principali richieste: riportare il Fus allo stesso livello del 2001, detrazioni fiscali che favoriscano gli investimenti privati e trasparenza. Titolo del capitolo più scabroso: «Per la cronaca nera», ovvero la questione dei «fondi extra Fus». Mentre le associazioni (orchestre, festival, concorsi), vera rete capillare sul territorio - dalle grandi città ai piccoli centri, hanno 100 mila abbonati e 3 milioni di biglietti venduti l'anno- rischiano di morire per mancanza di quattrini (oggi ricevono 71 milioni di euro pari allo 0,02% del bilancio dello Stato) e mentre una città di grande tradizione cultural-musicale come Napoli dopo la soppressione della Scarlatti non ha più una orchestra degna di questo nome, altrove, ovvero a Parma, città del ministro Pietro Lunardi, con un sindaco della Cdl scelta dagli «esuli della Scala», Muti e Mauro Meli, i soldi pioverebbero a catinelle. Una Spa del ministro dei Lavori Pubblici, la Arcus, secondo gli autori dal documento «ha utilizzato, nel più profondo segreto, i propri fondi e concesso al comune di Parma 3 milioni e 200 mila euro per le attività musicali nel prossimo triennio e altri 3 milioni di euro all'orchestra filarmonica Toscanini. Tutto questo è coinciso con il rifiuto di finanziare la Verdi di Milano...100 giovani musicisti rischiano la disoccupazione». Una querelle che, Rutelli a parte, gli altri politici accorsi in folta schiera al convegno non hanno raccolto.

Tempo di elezioni. Dopo gli interventi del diessino presidente dalla Provincia di Milano, Filippo Penati (tiene molto alla salute anche delle bande e lo ripete spesso), di Bruno Ferrante, candidato del centro sinistra al Comune (le sue avversarie, Letizia Moratti e Ombretta Colli, pur invitate non hanno partecipato), ha preso la parola il segretario dei Ds Piero Fassino. «I tagli al Fus sono figli di mancanza culturale più che di un errore contabile», ha detto (ma nel documento non mancano critiche anche ai governi di sinistra). «Noi vogliamo riportarlo ai livelli del 2001». Non solo. Fassino ha aggiunto che «è tempo di pensare a un grande ministero, lo chiamerei "della Civiltà", che riunisca competenze oggi sparse, dai Beni culturali al Turismo ai temi dell'ambiente...Occorre insomma un nuovo approccio in un Paese, come l'Italia, che ha nella dimensione estetica un suo elemento d'identità».

Dopo le contestazioni a Bondi (tra i successi del governo Berlusconi ha citato oltre alla ricostruzione della Scala e della Fenice anche il Petruzzelli di Bari. «L'hai visto solo tu!» urlo dalla sala) il ministro Buttiglione ha invece ammesso la sua sconfitta, però parziale: «Ho fatto di tutto contro i tagli...Almeno ho ottenuto che fossero potentemente ridotti». Infine, ecco la sua proposta: ripristinare una tassa, quella «sullo scopo», inventata da Giulio Andreotti nel dopoguerra per finanziare il settore. Remake in stile poveri ma belli? Avverte Buttiglione: «Abbiamo davanti un anno duro, non facciamoci illusioni».

foto di ieri

alcune foto di ieri qui. mandatemi le vostre e le pubblicherò nell'album della terra dei cachi!

La Repubblica di oggi, sezione Torino

(clicca sull'immagine per ingrandire)

18 febbraio 2006

dalla Scala

17/02/2006 - 20:43

TEATRO: LAVORATORI SCALA APPOGGIANO PROTESTA AL REGIO TORINO

(AGE) MILANO - I lavoratori della Scala di Milano appoggiano la protesta dei colleghi del Regio di Torino. Dopo essersi riuniti in assemblea, i lavoratori della Scala hanno diffuso oggi una nota in cui affermano di condividere "i contenuti della manifestazione sindacale indetta al Teatro Regio di Torino dal Coordinamento Lavoratori della Produzione Culturale e dalle Segreterie Nazionali di Categoria". In particolare, l'assemblea ritiene "prioritario in questa fase - si legge in un comunicato - richiedere l'intervento straordinario del Governo per garantire le retribuzioni e i livelli occupazionali, nonché l'attività artistica per i prossimi mesi, dopo i pesanti tagli operati dalla Finanziaria al Fondo Unico dello Spettacolo". I lavoratori della Scala chiedono quindi l'attivazione immediata di un tavolo di trattative "per definire - continua il documento - i recuperi salariali del secondo biennio contrattuale (2004-2005) ed il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle fondazioni lirico-sinfoniche, sollecitando la Sovrintendenza della Scala ad attivarsi per trovare le soluzioni più idonee". Nella stessa nota, i lavoratori scaligeri valutano la situazione in seno al Consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Scala ed esprimono "disappunto per il rifiuto del CdA ad accogliere la disponibilità della Provincia di Milano ad entrare nella gestione del Teatro". "Un ingresso - si legge nella nota - che garantirebbe un rilevante apporto economico in una fase di grave difficoltà determinata dai tagli previsti dalla finanziaria". (AGE) RED-CENT

17 febbraio 2006

romanzo epistolare

una prima, piccola vittoria è stata conseguita: grazie a un miracolo di Sant'Efisio, o Santa Rosalia, o magari San Gennaro, o forse - chissà - San Pietro o Sant'Ambrogio, il Sovrintendente ha acconsentito a non rimuovere il presidio, cioè il camper, fino a martedì 21 (data ovviamente non casuale).
a tal proposito si è svolto oggi un interessante scambio epistolare fra la sbrecca più Infoiata di tutte, ovvero Caterina, e il Sovrintendente medesimo:

Torino, 17 Febbraio 2006

Egregio Sovrintendente,

il Comitato dello Sciopero della Fame, in seguito a quanto appreso dal RSU G. Arpinati, desidera ringraziaLa per aver cambiato la sua decisione di rimuovere il camper.
Riteniamo molto importante che questo simbolo di protesta civile, da Lei così caldamente sostenuto e lodato, continui a rappresentare, anche in occasione della manifestazione nazionale di lunedi 20 Febbraio, un punto di riferimento per i lavoratori in lotta di tutt' Italia.
Apprendiamo altresì con rammarico che è Suo desiderio che il camper venga rimosso il giorno successivo alla manifestazione.
Augurandoci che esista ancora la possibilità di un Suo ripensamento, cogliamo l'occasione per porgere

Cordiali Saluti

Il Comitato dello Sciopero della Fame

**************************************
Gentile Signora B.,

Lei, come tutte le sue colleghe, sa che ho apprezzato e appoggiato fin dal primo giorno la vostra iniziativa; la richiesta di rimuovere il camper dal posteggio non è pertanto una decisione "contro" ma conseguenza della assoluta necessità di avere a disposizione del teatro tutti i pochi posti auto del nostro piccolo posteggio.
Io stesso cerco di limitare al massimo l'utilizzo di quello che mi è stato assegnato per poter superare le più disparate emergenze (quasi quotidiane!) di artisti che non riescono ad arrivare per le prove o le recite, ditte o fornitori esterni in difficoltà di parcheggio in questa zona e così via.
Confermo comunque tutta la mia disponibilità a collaborare ad iniziative che servano a richiamare l'attenzione del più vasto pubblico sulla grave situazione nella quale si trovano i nostri teatri.

La prego di informare di tutto ciò anche le sue colleghe/i e le invio i miei più cordiali saluti

Walter Vergnano

e noi, a nostra volta, informiamo tutti gli Infoiati d'italia ;)


nel frattempo il camper ha ricevuto la grazia del collegamento elettrico, è riscaldato e dotato di un bollitore per il té cui personalmente tengo moltissimo, e si sta facendo bello per il 20 con nuovi cartelli e striscioni.

[nella foto Rutters, sbrecche creative al lavoro]

15 febbraio 2006

sfratto doloso


da una mail di caterina:



ieri è stato sferrato un attacco senza pari alle nostre lotte: il sovrintendente Vergnano ha dato perentorio ordine di rimuovere il camper - il simbolo delle lotte, dello sciopero della fame, delle infoiate, il presidio permanente che ha fatto da appoggio alle raccolte firme, all'organizzazione dei requiem, che ha fatto tanta notizia, che appare in ben tre documentari, tg regionali e trasmissioni televisive nazionali... oltre che in due chili di pagine della stampa - ....................... entro le dodici di domani.
La fittizia motivazione è che serve il posto nel parcheggio (sempre mezzo vuoto).
Ovviamente è un dispetto per rovinarci la festa il 20, ovviamente è un bastone tra le ruote dei movimenti e anche dei sindacati.


[già, perchè forse mi ero dimenticata di dirvelo: il camper era tornato da un mesetto, ed eravamo appena riuscite ad avere il collegamento elettrico per poterlo riscaldare ed utilizzare, NdR].

06 febbraio 2006

la calunnia, è un venticello....

su Articolo 21 un bell'articolo di Lorella Pieralli dell'Opera di Roma, che qui riportiamo integralmente.

La calunnia, è un venticello...
di Lorella Pieralli

Calunnia, calunnia, alla fine qualcosa resta...pare questa la leva di fondo che spinge in questi giorni una serie di personaggi autorevoli, o presunti tali, a inoltrarsi sul terreno scivoloso dei dati. Stiamo parlando ancora della presunta crisi delle Fondazioni lirico-sinfoniche, cioè dei teatri d’opera italiani.
Musicologi, Sovrintendenti, economisti su vari organi di stampa, da Torino a Palermo, passando per Napoli, hanno impresso una vistosa accelerazione a quello che non è (ahimè la par condicio) un dibattito ma un monologo...Pare insomma che il settore sia in grave crisi e che la colpa di tale crisi sia da attribuire a null’altro che ai faraonici stipendi dei dipendenti.
Cerchiamo di capirci qualcosa: il Governo ha di fatto dimezzato il finanziamento del fondo unico dello spettacolo, mettendo in ginocchio tutta la musica, ma non solo: anche il cinema, il teatro di prosa e quant’altro.
Tale “strategia” è stata pubblicamente giustificata dal presidente del consiglio in persona con un teorema secondo il quale, essendo la cultura tutta in mano alla sinistra, si può pure farne a meno.
Non molti giorni fa, l’associazione dei Sovrintendenti (anfols) ha tenuto una conferenza stampa presso l’Opera di Roma in cui ha presentato una scarna cartella dati, dove comunque emergeva un bilancio tutt’altro che scoraggiante della produzione e dell’afflusso di pubblico entrambi in aumento! E la crisi?
Quando un settore è in crisi, nel campo della produzione industriale ad esempio, di solito la domanda cala, il prodotto non interessa più come prima, e quindi la sovrapproduzione rimane invenduta e il suo valore di mercato scende. Secondo i dati forniti quindi, non si può dichiarare in crisi un settore in crescita ma tant’è. Siamo al paradosso. E’ un vero peccato tra l’altro non poter conoscere i dati disaggregati teatro per teatro, in modo da poter valutare l’operato dei singoli Sovrintendenti, per capire chi ha operato meglio o peggio.
Si favoleggia di privilegi e stipendi da sogno dei dipendenti, ma la media europea invocata da più parti non viene resa nota, lasciando spazio al dubbio che orchestrali e coristi italiani non siano poi realmente al di sopra di tale fantomatica media. Anzi alla conferenza stampa in questione il presidente dell’Anfols Vergnano ha dichiarato davanti ai giornalisti che gli stipendi italiano sono nella media.
L’eco di questa affermazione però si frange contro quelle di segno contrario espresse ad esempio da Sandro Cappelletto, o da G.Lanza Tomasi che continuano non solo a sostenere il contrario ma a proporre, come medicina miracolosa, il taglio degli stipendi e a chiedere un mandato (non si capisce a chi) per presentare piani industriali in un contesto che per definizione industriale non è, non può essere e , speriamo, non sarà mai. Per converso si difendono i costi degli allestimenti, si omettono nel fornire cifre, i costi dei cachet degli artisti, che sono, quelli sì, davvero rilevanti e superiori di un bel po’ alla media Europea, come candidamente ammesso da Zubin Metha.Tanto da spingere il ministero a emanare un calmiere.
Ci si guarda bene dallo spiegare invece che le orchestre, i cori, i corpi di ballo sono la materia prima di questa industria culturale, senza la quale andare ogni sera in scena sarebbe alquanto arduo, di conseguenza prelevare soldi dagli stipendi dei suddetti corpi artistici per sanare una cattiva gestione che risale a ben prima dei recenti tagli, ci pare quanto meno singolare. Val la pena di ricordare che i deficit vertiginosi dei nostri teatri d’opera sono stati una costante ininterrotta indipendentemente dall’entità del finanziamento: vuol dire che qualunque cifra lo stato, e di recente i privati, abbiano elargito,si è speso di più. I cachet dei cantanti, dei registi, dei direttori, con l’avvento dell’euro sono raddoppiati e con essi gli introiti delle agenzie...Agenzie le quali dettano i cartelloni secondo le proprie convenienze e disponibilità, costringendo i teatri a programmare non sulla base delle proprie risorse umane, professionali, organizzative che potrebbero essere così ottimizzate, per usare un termine aziendalistico.
I suddetti artisti hanno, nel 90% dei casi, la residenza e il conto corrente a Montecarlo e le agenzie che li rappresentano agiscono liberamente in totale assenza di qualunque regolamentazione, per dirne una, di antitrust,ciò che potrebbe spiegare la differenza rilevante dei cachet italiani rispetto al resto d’Europa con la verifica se esista o meno un “cartello”. Siamo il paese dei balocchi, di lusso. In questo senso interessante sarebbe una lettura comparata dei bilanci delle fondazioni, peccato che questo sia reso impossibile dalla disomogeneità della loro struttura anch’essa non soggetta ad alcuna regolamentazione. L’incidenza media dei costi del personale rispetto a quelli artistici è attualmente del 57% del finanziamento pubblico (dati anfols) per i primi. Se si considera che il finanziamento pubblico è calato progressivamente negli anni o nel migliore dei casi non ha avuto l’incremento a compensazione dell’inflazione, è evidente che l’incidenza dei costi del personale è salita non tanto per effetto degli aumenti di stipendio ma per effetto del calo del finanziamento. Per finirla: invece di chiedere mano libera per abbassare le retribuzioni dei lavoratori, sarebbe forse il caso di portare alla decenza il sistema delle agenzie, sostituire finalmente questi Sovrintendenti che si sono dimostrati nei fatti incapaci di gestire, allevare dentro i teatri una classe dirigente capace di dare un futuro al patrimonio dell’Opera Italiana che ha oramai più fortuna nel resto del mondo che nel suo paese d’origine...Al di là del necessario ripristino del Fondo per lo spettacolo, sembra quindi improcrastinabile una vera riforma sulla quale però né il sindacato né la sinistra pare aver nulla da dire. Un silenzio assordante.E se gli interlocutori di chi dovrà farla questa riforma sono proprio quelli che hanno fatto i “buchi” immaginiamoci le conseguenze: lasciare inalterata una discrezionalità già incredibile per gestire con il vestito da Manager privati i denari dei contribuenti ( e dei lavoratori). Insomma, cambiare tutto per non cambiare nulla.

05 febbraio 2006

is the italian opera over?

un post di blogregular sull'articolo del times riguardante i tagli alla cultura e all'opera in particolare. presto online la traduzione.

02 febbraio 2006

un messaggio dalla nostra sbrecca Manuela

Carissimi,
vi volevo raccontare una serata speciale, quella di ieri sera 1° Febbraio. Siamo state invitate alla prima del documentario "Porca Miseria" di Armando Ceste .
Lo sciopero della fame per scongiuarare i tagli al FUS lo aveva colpito molto, così venne a fare delle riprese al camper per il suo documentario. Non solo: venne a riprendere anche il concerto del 25 novembre, il famoso
Requiem...
Il documentario è bellissimo e,visto che la tv è molto interessata a comperarlo, spero che prima o poi tutti possiate vederlo. A grandi linee vi posso dire che parla dei "nuovi poveri", invisibili nella Torino olimpica, che vuole mostrare l'immagine di una città ricca e figa ma che in realtà nasconde un popolo di uomini soli e depressi che non riesce ad arrivare alla fine del mese.
La cosa che salta agli occhi è il disagio lavorativo: non c'è lavoro; ci sono persone che vengono licenziate a 50 anni senza nessuna possibilità di essere riciclate, e che non riescono a mantenere le proprie famiglie; ci sono molti ragazzi con contratti precari, che non hanno più diritti nè futuro, costretti a vivere nell'incetezza; ci sono pensionati che prendono 500 euro di pensione e non ci stanno dentro; ci sono 30.000 famiglie che vanno alla caritas a prendere le borse di cibo, 1.300 persone che giornalmente vanno alle mense per poveri; ci sono cassintegrati a 650 euro al mese e tanti altri casi ancora.
Poi ci siamo anche noi, con la nostra cultura negata, sul punto di essere precarizzati. Evidentemente si pensa di riuscire a manovrare meglio un popolo ignorante!

E' stata un'emozione grande rivederci nel Requiem, con quell'applauso iniziale che non finiva più.

01 febbraio 2006

LO PORTI UN BACIONE A FIRENZE

l'esperienza fiorentina dell'infoiata torinese diventa un post: questo.
LO PORTI UN BACIONE A FIRENZE

coordinamento delegati cgil,cisl,uil,fials 30/01/06

Si conferma che l'Agis ha chiesto lo stato di crisi e l'estensione della
cassa integrazione ai lavoratori dello spettacolo, vedi commenti-
allegati

i nazionali hanno all'inizio piu timidamente poi quando qualche intervento è tornato sul punto, piu chiaramente preso posizione negativa
su questo argomento l'Agis non avrà i sindacati dalla sua parte
alcuni interventi hanno puntato sul fatto che lo stato di crisi non è reale ma indotto nel senso che la domanda del pubblico, quindi il lavoro non manca, ma sono i tagli a mettere in
ginocchio il settore
ovviamente qualcuno ha ribattuto, secondo me giustamente, che i buchi di bilancio c'erano e ci sarebbero anche a prescindere dai tagli quindi:
DAGLI AI SOVRINTENDENTI!!

qualcuno ha detto tra gli applausi che bisogna chiedere una legge che impedisce
ai sovrintendenti bucatari di trovare altri incarichi nel settore

-DECRETI ED EMENDAMENTI VARI

il nuovo decreto sui tetti dei cachet etc si è stabilito che è una gran
cazzata perchè fissando dei tetti massimi andranno tutti al tetto
massimo e non avremo risolto il problema che crea il sistema delle
agenzie quindi l'idea che ne è uscita è chiedere una legge che elimini
o dia una forte regolata alle agenzie
il decreto asciutti è stato ritirato ma i nostri nazionali hanno avvertito:
okkio che prima del giorno 11 quando verranno sciolte le camere, da qualche
parte ci riproveranno ad infilarlo.. quindi non rilassiamoci fino ad
allora su questo...

PROPOSTE USCITE (che usciranno nel documento naz. del coordinamento)

-Torino
20 febbraio: la "manifestazione " dovrebbe essere in teatro con i
lavoratori di tutte le fondazioni, i sindacati, i politici della zona
che Samaritani ha detto , sono gia stati invitati, le televisioni e i
giornalisti l'anfols pare che abbia chiesto di esserci ma non la
vogliamo... dopo alcuni interventi di gente a cui pareva unpo'moscia e
inutile la cosa fatta cosi, è uscita la proposta di fare un po' di
casino al di fuori del teatro, sotto i portici cantando va' pensiero e
con cartelli e anche nel tragitto dalla stazione al teatro... io ho
fatto la scettica di turno e ho fatto , dal mio posto senza alzarmi,
notare a lorsignori che piazza castello è gia blindata adesso e che non

vedevo possibile questa cosa ma i naz. hanno insistito che qualcosa si puo fare ... bah....
comunque
TUTTI hanno detto ci vediamo a torino il 20 quindi la partecipazione
dovrebbe essere buona, parlavano gia di pullmann, treni etc ...

-Occupazione
simultanea delle sovrintendenze: si vorrebbe fare, prima del 20, per
riscaldare l'atmosfera, una 24 o 48 ore di occupazione contemporanea di
tutte le 13 sovrintendenze, per dichiarare il malcontento
su tutti i comportamenti dell'anfols la cosa bella sarebbe verso il 7 febbraio... sarebbe bello...

-Sciopero
generale con manifestazione a Parma: un giorno da stabilirsi in cui
tutti gli enti fanno sciopero e organizzazione di un grande corteo
vociante sotto le nuove finestre di Meli e Muti...

-Acquisto
di una pagina sui tre quotidiani principali: per dare la nostra
definitiva versione sugli stipendi nostri ma anche di quelli reali dei
sovrintendenti etc... senza far piu di tanto polemica coi giornalisti
che non conviene mai, ma informando la gente di come davvero stanno le
cose...

(su questo punto il naz Cisl ha fatto un sacco di difficoltà ma poi è stato messo in minoranza e ha dovuto capitolare...)
a tal proposito le infoiate torinesi sono state ben tre volte da tre
persone diverse pubblicamente citate e ringraziate per aver dato il via
alla reazione di massa contro Cappelletto

Il naz Fials ha asserito che tutte queste azioni, essendo prima delle elezioni, saranno
accompagnate da una richiesta ufficiale di reintegro delle somme tolte
dalla finanziaria A QUESTO GOVERNO non lo faranno mai ma tanto vale far
vedere che non ci siamo arresi...

i naz Cisl ha asserito che TUTTE le fortunate iniziative di protesta locali sono state ideate dai
sindacati naz!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
L'AVREI AMMAZZATO ma si è dileguato prima che potessi urlargli in faccia
( è sempre di fretta quello, quando aveva il treno lui voleva che finisse
la riunione: se lo sono mangiato vivo...hi hi hi...)

....infoiata torinese


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